Pensando alla trasformazione aziendale, quale migliore argomento, per chiudere un anno e iniziarne uno nuovo, che l’IDG Orientamento a lungo termine e visione?
Nel framework degli Inner Development Goals viene esplicitato così “Orientamento a lungo termine e capacità di formulare e sostenere l’impegno verso visioni relative al contesto più ampio”.
Nell'era della rapidità e del cambiamento costante, la capacità di mantenere un orientamento a lungo termine è diventata una competenza cruciale sia per le persone che per le organizzazioni.
Questa attitudine non solo consente di affrontare le sfide immediate, ma offre anche la possibilità di sviluppare una visione strategica che abbraccia il contesto più ampio.
Un orientamento a lungo termine porta le organizzazioni a considerare l'impatto sociale e ambientale delle loro decisioni strategiche. Le aziende sono sempre più chiamate a operare in modo sostenibile, tenendo conto degli interessi degli stakeholder e della comunità più ampia.
Agire in coerenza con questa responsabilità non migliora solo l'immagine aziendale, ma favorisce la fidelizzazione dei clienti e l’innovazione.
Le decisioni strategiche con un orizzonte di lungo termine, inoltre, sono spesso più resilienti alle fluttuazioni del mercato.
Le organizzazioni che adottano questa prospettiva tendono a essere più proattive nella gestione dei rischi, valutando le opportunità e le minacce in modo sistematico. Ciò consente loro di adattare rapidamente le strategie in risposta ai cambiamenti esterni, mantenendo la competitività anche in situazioni difficili.
Le aziende che adottano un orientamento a lungo termine tendono a registrare prestazioni superiori rispetto a quelle focalizzate su obiettivi a breve termine.
Secondo uno studio condotto da IDC (società global leader nelle ricerche di mercato), le aziende definite "Future Creators" mostrano un incremento del margine di profitto e dei ricavi, oltre a una maggiore produttività del lavoro.
Queste aziende si concentrano su risultati sostenibili piuttosto che su guadagni immediati, il che si traduce in una redditività più stabile nel tempo.
Un orientamento a lungo termine incoraggia le organizzazioni a investire in innovazione e sviluppo sostenibile. Le aziende sono motivate a esplorare nuove tecnologie e pratiche che possono portare benefici futuri, anche se richiedono investimenti iniziali significativi.
Questa mentalità favorisce la creazione di prodotti e servizi innovativi che possono differenziare l'azienda nel mercato e attrarre e trattenere clienti.
Le decisioni strategiche influenzate da un orientamento a lungo termine tendono a promuovere una cultura aziendale positiva.
I(le) leader che comunicano chiaramente una visione a lungo termine ispirano le lavoratrici e i lavoratori, creando un senso di appartenenza e responsabilità condivisa.
Questo coinvolgimento aumenta la motivazione del personale e migliora la sua produttività, contribuendo al successo complessivo dell'organizzazione.
Incorporare l’orientamento a lungo termine e sostenere impegni che traguardano visioni ampie, richiede una combinazione di strategia, consapevolezza e leadership.
Le organizzazioni che riescono in questo sforzo non solo sopravvivono, ma prosperano, creando valore che va oltre i confini del successo immediato.
Sviluppare questa capacità significa abbracciare una mentalità evolutiva e costruire un futuro che sia allineato con i più alti ideali organizzativi e umani.
Cosa implica saper guardare al lungo termine?
Proviamo a esplorare la capacità di visione a lungo termine attraverso pochi passi che riteniamo significativi.
Comprendere l’orientamento a lungo termine
L'orientamento a lungo termine implica una prospettiva che va oltre i risultati immediati.
Significa adottare una visione strategica che considera le conseguenze future delle decisioni prese oggi.
In un contesto organizzativo, questa capacità si traduce nella definizione di obiettivi sostenibili e nella costruzione di strategie che abbracciano il cambiamento.
Formulare visioni significative
Una visione è significativa quando è ispiratrice e concretamente realizzabile.
Deve rispondere a domande fondamentali come: "Chi vogliamo essere come organizzazione?"
"Qual è il nostro contributo al mondo?"
Questo processo richiede creatività, ascolto e consapevolezza del contesto più ampio.
Un orientamento a lungo termine implica la definizione di una visione chiara e condivisa che tutti i membri dell'organizzazione possono abbracciare.
Quando chi lavora comprende e si identifica con gli obiettivi futuri dell'azienda, si sente parte di un progetto collettivo. Questo senso di appartenenza aumenta la coesione, poiché i membri del team lavorano insieme per raggiungere obiettivi comuni, riducendo conflitti e incomprensioni
L'orientamento a lungo termine incoraggia la crescita personale. Le persone sono motivate a sviluppare nuove competenze e ad affrontare sfide che contribuiscono alla loro evoluzione.
Questo approccio non solo amplia le loro capacità, ma aumenta anche la loro occupabilità nel mercato del lavoro.
Sostenere l’impegno nel tempo
Anche la visione più ispiratrice richiede impegno continuo. Questo implica leadership autentica, monitoraggio dei progressi e adattamenti strategici.
Visione e Immaginazione: due facce della stessa medaglia
Spesso parliamo genericamente di 'visione' senza considerare con altrettanta attenzione il suo presupposto, l’immaginazione. Questo accade per diversi motivi.
Il primo è certamente la naturale resistenza delle persone e delle organizzazioni al cambiamento.
Ma ci può essere anche una scarsa comprensione di cosa significhi concretamente ‘immaginazione’.
Esiste, infatti, una percezione comune che l'immaginazione sia un'attività poco pratica, lontana dalle esigenze aziendali concrete. Questa visione può portare a un approccio scettico che limita l’adozione di pratiche che integrano l'immaginazione nel processo decisionale.
Le aziende, inoltre, sono spesso sotto pressione per raggiungere risultati immediati, il che può portare a una visione limitata delle opportunità future, a non investire in attività percepite come non prioritarie o irrilevanti e che richiedono tempo per dare frutti. Questo è molto influenzato dall’atteggiamento dei loro leader.
Proviamo allora a comprendere meglio cosa sono rispettivamente visione e immaginazione, quali sono i benefici dell’una e dell’altra e le pratiche per attivarne le capacità.
Cos’è la visione? Immaginiamo una bussola che indica una direzione precisa. La visione è questo: un punto di arrivo definito che orienta l'azione. È come un faro che illumina il percorso in mezzo alla nebbia dell’incertezza. Nelle organizzazioni, la visione rappresenta l'aspirazione ultima, ciò che si vuole raggiungere attraverso scelte strategiche e sforzi collettivi.
E cos’è allora l’immaginazione?
L’immaginazione, invece, è il vento che gonfia le vele. È la capacità di pensare oltre i limiti del presente, di esplorare possibilità ancora inesplorate. Non si tratta solo di fantasticare, ma di costruire scenari alternativi e di immaginare ciò che potrebbe essere, anche quando le risorse e le regole attuali sembrano ostacolarlo.
La differenza tra immaginazione e visione può essere utilmente spiegata attraverso il loro scopo e la loro applicazione:
Immaginazione
Definizione: capacità di creare immagini mentali, idee o concetti non necessariamente radicati nella realtà attuale.
Caratteristiche: libera, creativa, senza vincoli di fattibilità immediata.
Un esempio: immaginare un mondo in cui il lavoro non esiste o in cui gli esseri umani comunicano telepaticamente.
Visione
Definizione: una proiezione mentale di un futuro desiderato, spesso associata a scopi chiari e obiettivi definiti.
Caratteristiche: direzionale, orientata all’azione, supportata da un piano strategico.
Un esempio: creare un’azienda sostenibile che riduca l'impatto ambientale entro dieci anni.
Visione e Immaginazione, quindi, sono strettamente collegate.
L'immaginazione permette di visualizzare scenari futuri, mentre la visione è la capacità di trasformare queste immagini in obiettivi concreti.
In altre parole, l'immaginazione fornisce le idee, mentre la visione le organizza in un percorso realizzabile.
E’ evidente che abbiamo bisogno di entrambe e che, essendo diverse, hanno esigenze e pratiche di sviluppo diverse.
Coltivare entrambe consente di navigare il cambiamento e di costruire un futuro ispirato e intenzionale.
La situazione attuale
L’immaginazione è spesso sottovalutata nelle organizzazioni, limitata a processi di visioning tradizionale, che si concentrano su obiettivi futuri definiti e percorsi lineari per raggiungerli.
Tuttavia, nel contesto contemporaneo di incertezza e complessità, questo approccio non è più sufficiente. Superare la visione tradizionale e abbracciare l’immaginazione come pratica attiva e dinamica è fondamentale per diverse ragioni.
La visione - Vision - organizzativa tradizionale è spesso un documento formale, statico e top-down che si concentra su un futuro predeterminato, escludendo possibilità inaspettate e alternative non pianificate.
E necessario che le organizzazioni passino dalla ‘visione’ come dichiarazione finale alla ‘immaginazione’ come processo continuo, inclusivo e adattivo.
Viviamo in un mondo VUCA (Volatile, Incerto, Complesso e Ambiguo), dove gli scenari futuri non sono prevedibili. Le strategie basate su previsioni e piani rigidi falliscono di fronte all’inaspettato.
L’immaginazione permette di esplorare molteplici futuri possibili e, creando resilienza e capacità di adattamento, consente di navigare l’incertezza del nostro tempo.
L’Immaginazione, inoltre, è in grado di generare innovazione radicale mentre la visione tradizionale tende a migliorare lo stato esistente attraverso piccoli progressi.
Organizzazioni che hanno cambiato il mondo – come SpaceX, Tesla o Patagonia – hanno immaginato futuri radicalmente diversi e agito di conseguenza.
Problemi complessi come il cambiamento climatico, la disuguaglianza sociale e la crisi energetica richiedono un cambiamento sistemico. L’immaginazione permette di ripensare il sistema.
Con un approccio ‘tradizionale’ le organizzazioni cercano soluzioni tecniche o economiche senza ripensare le loro relazioni con la società e la natura.
Adottare un approccio immaginativo porta a ripensare i modelli economici, organizzativi e sociali in modo trasformativo. Ad esempio, il riconoscimento legale dei diritti della natura in alcune legislazioni è nato da un cambiamento immaginativo profondo.
Superare l’approccio della visione tradizionale, quindi, significa passare da una visione lineare e limitata a un processo continuo e partecipativo di immaginazione attiva.
In un’epoca in cui le organizzazioni – e le società - devono affrontare sfide senza precedenti, l’immaginazione non è un lusso, ma una capacità essenziale per costruire futuri sostenibili, giusti e innovativi.
Lauren Berlant, una delle più stimate e influenti critiche letterarie e culturali degli Stati Uniti, ha sintetizzato in maniera estremamente efficace la situazione in cui ci troviamo: “Viviamo in uno stato di stallo, un momento in cui gli immaginari sociali e le pratiche esistenti non producono più i risultati che un tempo generavano, ma non sono ancora stati creati nuovi immaginari o nuove pratiche.”
Per questo è estremamente importante riconnettere visione e immaginazione. Senza nuovi immaginari non potranno esserci nuove pratiche capaci di costruire nuove realtà.
Imagination Activism: una forza di cambiamento sociale e organizzativo
Quella di poter essere ‘Imagination Activist’ (attivisti dell’immaginazione) è un'idea promossa da Phoebe Tickell, scienziata e innovatrice sociale americana, nel marzo 2022. È la base di un movimento, l'Imagination Activism, che invita le persone a esercitare e a estendere la propria immaginazione per creare nuove possibilità e nuove azioni.
L'attivismo immaginativo non è un semplice esercizio creativo. È un approccio intenzionale che mira a trasformare l'immaginazione in un atto di cambiamento. Non si limita a contestare ciò che non funziona, ma genera visioni positive di futuri desiderabili, stimolando le persone e le organizzazioni a costruirli attivamente.
Spesso pensiamo di avere problemi di risorse, ma in realtà sono problemi di immaginazione. Abbiamo la tecnologia per risolvere molte delle sfide globali; quello che manca è la capacità di immaginare soluzioni radicali e innovative.
Abbiamo bisogno, però, di una ‘immaginazione morale’ ovvero dobbiamo dare una tale 'piegatura' a questa capacità per immaginare un futuro che sia positivo per tutti, includendo esseri umani e non umani, presenti e futuri.
L'immaginazione da sola, infatti, può portare sia a risultati positivi che negativi (ad esempio, la creazione di armi nucleari).
L'immaginazione morale assicura che le idee sviluppate considerino il bene comune e rispettino la Terra e le generazioni future.
Per questo Phoebe propone (con licenza Creative Commons) uno specifico Moral Imagining Three Pillars Framework che invita le persone a considerare:
- Le generazioni future
- Il mondo non umano (piante, animali, ecosistemi)
- Gli antenati e il passato (per comprendere il nostro presente e correggere errori storici).
L’immaginazione è una abilità allenabile
L’immaginazione non è un talento riservato a pochi privilegiati, ma una capacità che tutti possiedono e possono sviluppare attraverso l’allenamento e la pratica regolare.
Il nostro cervello può sviluppare nuove connessioni attraverso l'esercizio dell'immaginazione, proprio come un muscolo.
Più esercitiamo la nostra capacità immaginativa, più diventiamo abili nell'usarla.
Cosa fare, allora, per praticare attivamente l’immaginazione all’interno dei contesti organizzativi? Ecco alcuni spunti.
- Creare spazi di libertà: ambienti sicuri in cui le idee possano emergere senza paura di giudizi o fallimenti.
- Esercitare la leadership collaborativa: favorire un approccio di leadership orizzontale, dove tutti i membri del team sono incoraggiati a contribuire con le loro idee e visioni. Adottare un Visioning inclusivo per coinvolgere lavoratrici e lavoratori, comunità e stakeholder nel processo decisionale.
- Esplorare possibili futuri: utilizzare tecniche come scenari futuri, design fiction (simulare futuri alternativi attraverso storie e prototipi narrativi) e backcasting (Immaginare futuri desiderabili e lavorare a ritroso per individuare i passi necessari).
- Coltivare ‘Comunità di Immaginazione’: creare laboratori, workshop e programmi di formazione che coinvolgano attivamente persone diverse, spazi dedicati per esercizi immaginativi e pensiero creativo.
- Praticare dei ‘sabbatical per l’immaginazione’: offrire tempo dedicato all’esplorazione creativa e allo sviluppo personale.
- Agire con coraggio: passare dall’immaginazione all’azione, mettendo in pratica soluzioni innovative anche in contesti complessi.
Come integrare nell’organizzazione la Visione a lungo termine?
Abbiamo visto che per passare all’azione dobbiamo trasformare ciò che abbiamo immaginato in una visione a lungo termine.
Il primo passo è stabilire obiettivi ambiziosi, incoraggiando tutti le(i) partecipanti all’organizzazione - a tutti i livelli - a pensare in grande e a mirare concretamente a cambiamenti significativi nel lungo termine, piuttosto che concentrarsi solo su risultati immediati.
Le aziende possono integrare pratiche sostenibili nelle loro operazioni quotidiane, utilizzando l'immaginazione per trovare soluzioni innovative che riducano l'impatto ambientale.
Coinvolgere attivamente l’ecosistema in cui si opera collaborando con stakeholder esterni per integrare il punto di vista di clienti, fornitori e comunità locali nel processo decisionale. Questo approccio non solo arricchisce il pool di idee, ma promuove anche un senso di responsabilità condivisa.
Si possono anche organizzare eventi di co-creazione per dare l’opportunità ai membri dell’organizzazione e alle comunità esterne di lavorare insieme su progetti che affrontano sfide comuni.
Per mantenere la direzione sarà necessario monitorare i risultati implementare sistemi di feedback per valutare l'efficacia delle iniziative basate sull'immaginazione. Misurare indicatori come la soddisfazione del personale, la creatività e la capacità di innovazione.
Ma sarà anche indispensabile essere pronti a modificare strategie e approcci sulla base dei feedback ricevuti, mantenendo un ciclo continuo di miglioramento.
Vantaggi dell’attivismo immaginativo
Ecco alcuni dei vantaggi conseguibili dando spazio all'immaginazione:
1. Innovazione e creatività Illimitate: immaginare senza restrizioni permette di accedere a idee radicali che sfuggono ai percorsi convenzionali. In un mondo dove il cambiamento è costante, questa libertà è la chiave per innovare davvero.
2. Resilienza dinamica: chi è allenato ad immaginare nuovi scenari affronta le crisi con maggiore adattabilità. Quando il terreno crolla sotto i piedi, l’immaginazione può costruire nuove strade.
3. Coinvolgimento profondo: una visione inclusiva, co-creata attraverso processi immaginativi condivisi, genera un senso di appartenenza e motivazione autentica. Le persone lavorano meglio quando vedono se stesse nella storia che stanno creando.
4. Impatto sostenibile: il cambiamento immaginato è più di un sogno se viene tradotto in pratiche sostenibili. Pensare oltre l'oggi e includere le generazioni future è un atto di responsabilità.
Resistenze e ostacoli: superare le barriere all’immaginazione
In molte organizzazioni, l'immaginazione è considerata un lusso, un’attività non produttiva. Ribaltare questa mentalità richiede un cambiamento profondo nella cultura aziendale.
Il tempo e il denaro sono spesso percepiti come risorse troppo scarse per investire nell'immaginazione. Tuttavia, ignorare questa dimensione può costare molto di più nel lungo periodo.
Le gerarchie rigide e le procedure burocratiche limitano la creatività. Le organizzazioni devono ripensare il proprio design interno per favorire flessibilità e autonomia.
Non tutti hanno lo stesso accesso alle opportunità di immaginare e creare. Democratizzare l’immaginazione è fondamentale per garantire che tutte le voci possano contribuire al cambiamento.
Governare il futuro attraverso l’immaginazione
In un’epoca che richiede soluzioni audaci e innovative, l'immaginazione non è solo un'opzione: è una necessità strategica.
L'attivismo immaginativo invita a ripensare ciò che è possibile, trasformando idee visionarie in realtà concrete.
Immaginare è il primo passo per costruire un mondo migliore, un atto di fiducia nel futuro che possiamo ancora creare.
Coltivando l’immaginazione nei contesti aziendali, le organizzazioni possono non solo migliorare la creatività e l'innovazione interna, ma anche costruire una cultura aziendale più inclusiva e responsabile.
Questo approccio permette di conseguire risultati sostenibili nel lungo termine, contribuendo al benessere dell'azienda e della comunità nel suo insieme.